I parchi del paesaggio rappresentano una libera scelta di enti e di privati che decidono di assoggettare la gestione del proprio territorio a principi condivisi per valorizzarne le risorse. L’istituzione del parco assolve a tre funzioni istituzionali specifiche: conservazione, didattica e ricerca. La conservazione si affianca al tentativo di proporre un diverso rapporto con il territorio proponendo, laddove necessario, la trasformazione degli usi del suolo presenti. Nel caso di Moscheta, l’istituzione del parco del paesaggio vuole offrire un’alternativa per recuperare e valorizzare l’identità culturale di una porzione limitata, ma significativa, del territorio appenninico, attraverso una oculata gestione ma anche attraverso il restauro. L’area di studio, estesa per 900 ha nel comune di Firenzuola, (Firenze) con una quota media di 680 m sl.m; è delimitata a nord dal Fosso dei Bottoni, ad est dal Monte Acuto con i suoi 1040 m sl.m, a sud dal monte Pratone, ad ovest da Poggio la Croce. La gestione del territorio è affidata all’Unione dei Comuni del Mugello. L’area rappresenta un angolo di particolare interesse paesaggistico e ambientale dell’Appennino settentrionale.

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Panoramica dell’area dei paesaggi silvopastorali di Moscheta;

 

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Cabreo di probabile origine settecentesca in cui si osserva l’abetina dietro il monastero a ricordo della casa madre vallombrosana 

 

Il nucleo centrale è rappresentato dall’abbazia, fondata da San Giovanni Gualberto, padre dell’Ordine Vallombrosano, nell’XI secolo. Dal XVII secolo comincia il periodo di decadenza religiosa di Moscheta, che viene soppressa durante le riforme di Pietro Leopoldo e i beni venduti all’asta. I nuovi proprietari, i Martini,  appoderano le sue terre, secondo il modello della colonia parziaria tipico della mezzadria. Sulla base dei risultati dell’analisi VASA si è proceduto alla valutazione e progettazione degli interventi. Lo scopo generale del restauro è quello di ripristinare il maggior numero possibile di usi del suolo per restituire al territorio la ricchezza del mosaico paesaggistico ottocentesco, che risulta quello più ricco sia dal punto di vista della diversità degli spazi che per il significato identitario. La maggior parte degli interventi proposti riguardano il recupero dei pascoli arborati con cerri e faggi, delle marronete, delle aree pascolate e delle aree coltivate

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Castagneti da frutto monumentali
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I pascoli arborati sono tra gli elementi caratteristici del paesaggio rurale storico di Moscheta
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Modello digitale del terreno su cui è stato riportato uso del suolo post intervento di restauro